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Risorse 2014-2020

Le risorse finanziarie assegnate alle politiche di coesione per il ciclo 2014-2020, inclusa la dotazione spettante all’Italia nell’ambito del pacchetto REACT-EU, ammontano complessivamente a 139,4 miliardi di euro per il settennio (aggiornamento al 31 dicembre 2023) di cui 103,3 miliardi di euro al Mezzogiorno e 33,7 miliardi di euro al Centro Nord, oltre a 2,4 miliardi di euro non ripartiti territorialmente. Il valore totale include:

  • i Fondi Strutturali Europei (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale - FESR e Fondo Sociale Europeo – FSE con evidenza anche della specifica dotazione destinata all’Iniziativa Occupazione Giovani, IOG) con il cofinanziamento obbligatorio (nazionale e regionale, cfr. Delibera CIPE n. 10/2015). Sono incluse le risorse addizionali (e il relativo cofinanziamento) assegnate all’Italia a seguito dell’adeguamento tecnico del Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020 per la politica di coesione, previsto dall’art. 92 comma 3 del Regolamento UE 1303/2013. I Fondi strutturali sono la parte direttamente riconducibile alle politiche di coesione dell'insieme dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE) che, nel ciclo 2014-2020, includono anche il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP), non considerati nel quadro complessivo. L’articolazione per macro-aree territoriali dei Fondi Strutturali, tiene conto della dotazione specificamente destinata alle Regioni meno sviluppate, alle Regioni in transizione e alle Regioni più sviluppate, sulla base dei parametri macroeconomici stabiliti a livello europeo. In Italia, per il ciclo 2014-2020, le Regioni meno sviluppate sono Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, le Regioni in transizione Abruzzo, Molise e Sardegna e le Regioni più sviluppate sono Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto. Le risorse originariamente stanziate per FESR e FSE sono state integrate per gli anni 2021-2022 dalle risorse provenienti dal ciclo 2021-2027 legate all’iniziativa REACT-EU allo scopo di promuovere il superamento degli effetti negativi della crisi sanitaria sull'economia, sull'occupazione e sui sistemi sociali nelle regioni colpite dalla pandemia di COVID-19 a e favorire, al contempo, la transizione verde, digitale e resiliente di economia e società. Per quanto concerne il FESR vanno considerate anche le risorse assegnate all’Italia dal bilancio europeo all’inizio del ciclo di programmazione 2014-2020 per l’obiettivo della Cooperazione Territoriale Europea (CTE), sulla base della ripartizione per Stato Membro riferita solo alla cooperazione transfrontaliera e transnazionale, in applicazione dell'art. 4 del Reg. 1299/2013 e indicata nella decisione della CE 366/2014, al netto quindi dei Programmi Interregionali (URBACT; ESPON; INTERREG EUROPE e INTERACT). Alle risorse europee è associato un valore di risorse nazionali, come da Delibera CIPE n. 10/2015, stimato nella misura del 15% delle risorse totali in quanto l’effettiva quota del cofinanziamento nazionale per la CTE potrà essere calcolata solo al termine del periodo di programmazione, sulla base delle risorse FESR effettivamente assegnate ai partner italiani dei progetti approvati. 
  • il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) destinato alla fornitura di prodotti alimentari e/o assistenza materiale di base. Il Programma FEAD non è ripartito per macroarea
  • le risorse nazionali del Fondo di rotazione destinate ai Programmi Operativi Complementari (POC) 2014-2020. Si tratta di risorse che derivano dall’adozione, per i Programmi operativi dei Fondi Strutturali Europei, di un tasso di cofinanziamento nazionale inferiore al 50 per cento (per le Regioni) e al 45 per cento (per le Amministrazioni centrali), come indicato dalla Delibera CIPE n. 10/2015.
  • la dotazione nazionale del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), ripartita per macro-aree territoriali sulla base della previsione normativa dell’80 per cento al Mezzogiorno e del 20 per cento al Centro-Nord. Rispetto alla dotazione iniziale stabilita dall’art. 1 comma 6 della Legge di stabilità per il 2014, n. 147/2013, il Fondo è stato incrementato dalla Legge di bilancio per il 2018, n. 205/2017, dalla Legge di bilancio per il 2019 n. 145/2018 e dalla Legge di bilancio per il 2020, n. 160/2019 ma ha anche subìto riduzioni di disponibilità a copertura di oneri diversi ad opera di provvedimenti o per ripiano di debiti regionali o per contributi di finanza pubblica. Sono state utilizzate altresì alcune risorse del Fondo relative ai cicli precedenti che, in quanto programmate nel ciclo 2014-2020, sono state imputate al ciclo in cui effettivamente entrano in attuazione. 
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