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Strategie macroregionali e di bacino marittimo dell’Unione europea

Le Strategie macroregionali e di bacino marittimo dell'UE rappresentano quadri politici strategici per affrontare sfide e problematiche comuni ad una determinata area geografica, che non possono essere risolte in modo efficace a livello di singolo Stato e richiedono, pertanto, un approccio condiviso e azioni coordinate e/o armonizzate a livello di più Stati e/o Regioni.

Sono costruite sulla base del criterio della funzionalità, in considerazione delle problematiche comuni a più territori: si basano infatti sulla cosiddetta “regola dei tre no” e non prevedono risorse, norme o istituzioni aggiuntive, ma un approccio integrato che permetta di coordinare meglio programmi e strumenti esistenti e di utilizzare in modo più strategico le risorse disponibili.

Le Strategie macroregionali sono avviate dagli Stati membri tramite il Consiglio europeo. A seguito della richiesta del Consiglio, la Commissione Europea redige una comunicazione e un piano d'azione di accompagnamento, in collaborazione con i Paesi partecipanti. 

Le Strategie di bacino marittimo sono invece avviate dalla Commissione Europea, su richiesta degli Stati membri e/o delle Regioni. 

Alle strategie macroregionali e di bacino marittimo partecipano sia Stati membri sia non membri dell’Unione europea, il che rappresenta anche un importante meccanismo per facilitare la cooperazione transeuropea, il percorso di accesso dei Paesi candidati e potenziali candidati all’adesione all’UE, il dialogo con i Paesi del Vicinato. 

Le quattro strategie macroregionali dell’UE interessano 19 paesi dell'UE e nove paesi terzi, e sono le seguenti:

Le tre strategie di bacino marittimo dell’UE sono:

L’Italia partecipa a due strategie macroregionali (la Strategia europea per la macroregione adriatico-ionica - EUSAIR e la Strategia europea per la macroregione alpina - EUSALP) oltre che a una Strategia di bacino marittimo per lo sviluppo sostenibile dell’economia blu nel Mediterraneo occidentale (Iniziativa WestMed).

Ogni strategia coinvolge un insieme ampio ed eterogeneo di attori e presenta dispositivi di governo peculiari.

La Commissione europea riveste un ruolo di primo piano nel coordinamento strategico delle principali tappe della strategia. In ciascun Paese partecipante, i coordinatori nazionali sono responsabili per il coordinamento generale e per il sostegno all'attuazione delle strategie.

L’Italia è chiamata a contribuire, assieme agli altri Paesi, alle priorità delle strategie attraverso interventi finanziati anche nell’ambito della politica di coesione, nella programmazione mainstream e CTE, a beneficio dei propri territori.

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