Il 19 aprile 2021 la Commissione europea ha adottato gli “Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027” (Comunicazione C(2021) 2594 del 19 aprile 2021), che stabiliscono i criteri per l’individuazione delle aree di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettere a) e c), del TFUE). Si tratta di aree dell’Unione europea in condizioni di svantaggio economico in cui è ammessa una deroga al divieto generale di concessione degli aiuti di Stato, sancito dall’articolo 107, paragrafo 1, del TFUE. Ai sensi degli Orientamenti, ogni Stato membro è tenuto a notificare alla Commissione europea un’unica Carta degli aiuti a finalità regionale, che identifica le suddette aree e specifica le intensità massime di aiuto ad esse applicabili ed ha validità dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2027.
Il 2 dicembre 2021 la Commissione europea ha approvato la Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 notificata dall’Italia. La Carta approvata con decisione della Commissione europea C(2021)8655 riguarda le regioni NUTS2 Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise, che rientrano nella deroga prevista dall'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (c.d. “zone a”, ossia NUTS2 il cui PIL pro-capite, misurato in standard di potere d'acquisto (SPA), è inferiore o pari al 75% della media UE27). Con la notifica delle “zone a”, l’Italia ha anche proposto di costituire una riserva di copertura in termini di popolazione corrispondente all’intera quota assegnata all’Italia per le “zone c non predefinite”.
Il processo per l’individuazione delle zone che soddisfano i requisiti di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato (c.d. “zone c non predefinite”) (Abruzzo e Regioni del Centro Nord d’Italia), è stato, infatti, più articolato e ha visto il coinvolgimento delle Regioni interessate. La designazione di queste zone è avvenuta sulla base dei criteri stabiliti dagli Orientamenti sugli aiuti a finalità regionale e della proposta del Dipartimento per le politiche di coesione di riparto del plafond di popolazione assegnato all’Italia (9,99 per cento della popolazione nazionale) a livello di regioni NUTS 2 e NUTS3. I criteri definiti dagli Orientamenti riflettono la varietà di situazioni in cui la concessione di aiuti di Stato a finalità regionale è giustificata, tenendo conto, quindi, di determinati problemi socio-economici, geografici o strutturali facilmente riscontrabili in tali zone, in modo da fornire garanzie che la concessione di tali aiuti non inciderà sulle condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse.
Il 17 dicembre 2021 il Dipartimento per le politiche di coesione ha notificato alla Commissione europea l’emendamento alla Carta aiuti a finalità regionale 2022-2027 già approvata il 2 dicembre 2021, per aggiungere alla medesima Carta le “zone c non predefinite”.
Con decisione C(2022)1545 final, del 18 marzo 2022 la Commissione europea ha approvato la modifica alla Carta aiuti a finalità regionale. Oltre all’individuazione dei territori, la Carta definisce le intensità massime di aiuto applicabili. Per le grandi imprese, tali intensità massime sono pari a:
- 40% per le regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia e al 30% per le regioni Molise, Basilicata e Sardegna;
- 10% nelle "zone c non predefinite" con un PIL pro capite superiore al 100% della media dell'UE-27 e un tasso di disoccupazione inferiore al 100% della media UE-27;
- 15% nelle altre "zone c non predefinite".
Le intensità massime di aiuto per le grandi imprese possono essere maggiorate di 10 punti percentuali per le imprese di medie dimensioni e di 20 punti percentuali per le piccole imprese per investimenti iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di euro. Nel caso di una "zona c" contigua ad una "zona a", le intensità di aiuto nelle regioni NUTS3 (provincie), o in parti di queste regioni all'interno di detta "zona c" che sono contigue alla "zona a", possono essere maggiorate nella misura necessaria affinché la differenza in termini di intensità di aiuto tra le due zone non superi 15 punti percentuali. Inoltre, a seguito dell’approvazione dei relativi Piani territoriali e del conseguente emendamento alla Carta richiesto dall’Italia e approvato con decisione C(2023)3913 final del 19 giugno 2023, i territori selezionati per beneficiare del sostegno del Fondo per una transizione giusta situati in una “zona a”, che per il nostro Paese corrispondono alla provincia di Taranto e al Sulcis-Iglesiente, possono beneficiare della maggiorazione 10 punti percentuali di tali intensità massime.
Con Decisione C(2023)8654 final del 18 dicembre 2023, infine, la Commissione europea ha approvato la modifica dell’elenco delle “zone c non predefinite” della Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 dell’Italia per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2027. In particolare, per la regione Lazio è stata estesa la zona che beneficia di una maggiorazione delle intensità di aiuto in quanto confinante con la Regione Campania (parti delle Province di Frosinone e Latina), come previsto dai sopra richiamati Orientamenti, mentre per la Regione Lombardia è stata aggiunta una nuova “zona c non predefinita” consistente nel Comune di Campione d'Italia. L'importo massimo dell'aiuto per le grandi imprese nelle zone interessate da quest’ultima modifica può variare tra il 15% e il 25% dei costi di investimento ammissibili, a seconda del PIL pro capite e del tasso di disoccupazione della zona.
L’applicabilità dei regimi adottati a valere sulla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020, la cui validità è stata prorogata con decisione C(2020) 6613, si è interrotta il 31 dicembre 2021.