L’Area del Marmo Platano è composta da 7 Comuni, con una popolazione di circa 21.000 abitanti, ed è caratterizzata da un preoccupante declino demografico e socioeconomico. Negli ultimi anni sono però visibili segnali di inversione di tendenza che la strategia di area intende rafforzare e rendere stabili. Elemento di particolare rilievo è anche rappresentato dal fatto che la strategia, e gli interventi in essa ricompresi, sono stati definiti durante il periodo dell’emergenza sanitaria, ma anche sociale ed economica, conseguente all’epidemia COVID 19.
L’Area ha, quindi, riflettuto su come alcuni dei suoi elementi di svantaggio, potessero essere interpretati alla luce della nuova visione dei sistemi organizzativi, economici e produttivi nel post Covid. Trasformazione digitale, agricoltura, turismo, beni comuni e natura sono stati individuati come asset strategici per trasformare il territorio in un laboratorio costante di sperimentazione ed innovazione, oltre che per attirare investimenti e nuovi residenti. La Strategia individua i suoi elementi di forza in interventi diretti alla tutela dell’ambiente, come l’efficientamento e la produzione e consumo di energie da fonti rinnovabili, oltre che nell’avvio di sperimentazioni nel settore agricolo, dirette all’implementazione di un sistema strutturato di crediti ambientali di distretto, derivante da metodologie di conduzioni aziendale virtuose, tracciatura, verifica, monitoraggio e controllo delle emissioni clima – alteranti. A questa impostazione si collega un intervento formativo, finalizzato alla creazione di professionalità legate alle specificità locali (Ferrero, Aziende Zootecniche, Crea), in particolare nel settore agroalimentare e turistico.
Intorno a questo nucleo strategico, si pongono gli interventi finalizzati a rafforzare i servizi di cittadinanza: Scuola, con progettualità legate all’edilizia scolastica, oltre che alla realizzazione di attività laboratoriali per tutte le scuole presenti nell’Area e in una logica di rete tra Istituti Scolastici; Salute, con interventi diretti a rafforzare sia i servizi socioassistenziali, sia i servizi sanitari attraverso l’introduzione della telemedicina e della figura dell’infermiere di comunità; Mobilità, con progettualità sulla rete viaria (per 13 milioni di euro) e sul servizio rivolto a fasce deboli della popolazione (anziani, non autosufficienti), ma anche a garantire una maggiore flessibilità del trasporto in termini di orari e giorni di erogazione. La strategia di area prevede interventi per un ammontare complessivo di circa 24,5 milioni di euro a valere su risorse statali (legge di bilancio) e regionali (FESR, FEASR, FSE).