È stata approvata la Strategia dell'area interna del Reventino-Savuto, che abbraccia 14 Comuni calabresi tra le province di Cosenza e Catanzaro. L’area è situata nella parte centro-settentrionale della Regione, alle pendici dell’altopiano della Sila, e i centri che la compongono hanno un'altitudine media di 750 metri sul livello del mare.
Nei Comuni dell'area vivono 21.535 abitanti, con una densità di 61 abitanti per chilometro quadrato, inferiore alla media regionale e nazionale.
Tra il 1971 e il 2011 se n'è andato un quarto della popolazione. Se l'agricoltura è in difficoltà (un quinto della Superficie agricola è effettivamente utilizzata), i dati raccolti dalla Strategia Nazionale Aree Interne fanno emergere un territorio “forte” dal punto di vista produttivo. Al comparto manifatturiero afferisce un'impresa su dieci tra quelle attive, valore che è al di sopra sia di quanto rilevato in Calabria (7,3%) che in Italia (9,5%). I settori di attività sono legno-arredo, editoria, tessile, design, produzione di sedie e agroindustria (con particolare riferimento alla filiera lattiero-casearia, dei salumi e dei prodotti del sotto-bosco). Il sistema manifatturiero è visto come volano per lo sviluppo dell’intero territorio, e questo elemento denota le azioni di "sviluppo locale" della Strategia d'area. Due le linee d'azione: stimolare la nascita e il consolidamento di nuove imprese nei settori delle produzioni di eccellenza, dell’artigianato di qualità, dell’economia sociale e del terziario innovativo; migliorare le condizioni di offerta e di fruizione del patrimonio ambientale e culturale, materiale e immateriale. Saranno ritenuti prioritari i progetti presentati da imprese o da reti di imprese nelle filiere dell'agroalimentare (con particolare riferimento alla filiera lattiero-casearia, dei salumi e dei prodotti del sotto-bosco), del bosco-legno, della castanicoltura e della viticoltura, oltre che nel comparto dei servizi turistici. Si punterà sulla diversificazione delle attività agricole anche per la creazione di una micro-filiera socio-assistenziale, in
grado di fornire al territorio gli strumenti per scongiurare il crescente rischio di esclusione sociale delle fasce più deboli della popolazione.
Le risorse impegnate per interventi in ambito educativo hanno come obiettivo principale quello di raccordare l’offerta formativa con le esigenze espresse dalle imprese manifatturiere ed artigiane del territorio, a servizio delle sue potenzialità di sviluppo. Per quanto riguarda la salute, gli interventi più rilevanti riguardano i servizi di risposta all'emergenza urgenza, con le piattaforme per l'elisoccorso, la presa in carico delle persone affette da disabilità, non autosufficienti o in condizione di fragilità, interventi di promozione di corretti stili di vita. L'attenzione alla mobilità delinea interventi a favore di una maggiore sicurezza e accessibilità della rete viaria e al sostegno del "diritto a muoversi", con particolare riferimento agli utenti a capacità motoria ridotta e prevedendo modelli di taxi sociale (servizi di trasporto a chiamata) e di sharing mobility (condivisione del mezzo privato). I pendolari - lavoratori, studenti - che ogni giorno passano almeno un'ora in auto è superiore alla media regionale.
Il valore complessivo degli investimenti previsti nell'area supera i 14,4 milioni di euro.