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Vallo di Diano

Il Vallo di Diano, “Città Montana della Biodiversità e dell’innovazione”

La Strategia dell'area interna del Vallo di Diano interviene in un territorio di 15 Comuni, nella parte più meridionale della provincia di Salerno, in Campania. Dei circa 60mila abitanti dell'area, nove su dieci risiedono in enti classificati come periferici o ultra-periferici nell'ambito della Strategia Nazionale Aree Interne.

Anche se l'area vive un lento ma continuo calo demografico, tra le caratteristiche della struttura della popolazione vi è una presenza non trascurabile di giovani tra i 17 e i 34 anni (22,1%, contro il 21,1% di popolazione al di sopra dei 65), ed è su questi soggetti che l’area punta per invertire le tendenze in atto.
Sono quattro gli obiettivi strategici su cui si fonda la Strategia: il rafforzamento della coesione territoriale, tra Comuni che fanno parte del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano; la valorizzazione della biodiversità e del patrimonio naturale e culturale del Vallo, dov'è presente il bene UNESCO e grande attrattore turistico della Certosa di Padula; la fiducia verso le nuove generazioni, i potenziali motori di ogni processo d’innovazione nell'area interna; la vivibilità del Vallo, considerato un requisito fondamentale per lo sviluppo. L’idea guida del Vallo di Diano, “Città Montana della Biodiversità e dell’innovazione”, si muove intorno al concetto di “giovani come capitale”, valorizzando la creatività e le competenze che già stanno sviluppando, e che hanno condiviso nel focus che ha rivolto loro una domanda: “Come vorreste il Vallo di Diano nel 2036?”. Tra gli interventi più importanti previsti, la creazione di due grandi incubatori. Il primo, quello culturale, definito "Make in Vallo", è una struttura dove già operano le imprese culturali del territorio che ospiteranno gli studenti sia con l’alternanza scuola lavoro, sia con veri e propri tirocini formativi fino a farli diventare auto-imprese. Il Vallo di Diano vuole lavorare all’innovazione del concetto di “attrattore culturale”, intendendo il concetto come “luogo attrattore” di persone che vogliono produrre nuova cultura e innovazione, rinverdendo un ruolo che in passato aveva la Certosa di Padula, che sin dall’epoca della sua costruzione formava schiere di artisti ed artigiani. Il secondo incubatore è denominato Agri-hub ed
accoglierà i giovani che hanno uno specifico profilo nel campo dell’agricoltura e dell’innovazione tecnologica. L’agri–hub è una struttura definita dalla rete delle imprese agricole del settore primario che sviluppa l’intera filiera dalla ricerca, alla produzione fino alla commercializzazione. Le altre azioni finanziate nell'ambito della Strategia mirano al posizionamento del Vallo di Diano come meta turistica internazionale, anche attraverso la valorizzazione delle aree protette e degli habitat ed il rafforzamento delle filiere di pregio e della dieta mediterranea. La razionalizzazione e il potenziamento dell'offerta di servizi di trasporto pubblico locale servono invece a garantire una maggiore mobilità, in un'area di oltre 700 chilometri quadrati. Verranno riorganizzati e potenziati anche i servizi di diagnosi, assistenza e cura, in particolare con l’implementazione di cure domiciliari e dell’Ospedale di Comunità nella ex struttura ospedaliera di Sant’Arsenio, per rispondere alle esigenze dei pazienti con cronicità, e con la previsione di tre Consultori familiari dislocati sul territorio - a Sala Consilina (centrale), Padula (sud) e Sant’Arsenio (nord) - per la Tutela della salute materno - infantile.
Il valore complessivo degli interventi previsti dalla Strategia d'area è pari a 17,7 milioni di euro.

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