L’Area Alto Molise Medio Sannio è costituita da 33 comuni e una vasta superficie di 1.071 km2: vi risiedono 35.803 persone. La perdita di popolazione dal 1971 al 2017 pari a circa il 50% con una percentuale di over 65 che si attesta al 28,8%.
Un processo di marginalizzazione più che secolare accelerato nel secondo dopoguerra dalla separazione tra le due Regioni Abruzzo e Molise (1963) con tutte le conseguenze del caso (ritardo di sviluppo, riduzione dell’utilizzo del ricchissimo patrimonio naturale, riduzione delle occasioni di lavoro, de-antropizzazione, parziale riduzione dell’identità culturale) fenomeni accompagnati dalla parallela riduzione della quantità e qualità dei servizi di ogni genere. La debolezza dei servizi essenziali trova il suo riflesso nello sviluppo locale con criticità nei settori fondamentali dell'economia, in primis agroalimentare e zootecnia: la diminuzione della SAU, la difficoltà alla riconversione e alla innovazione produttiva, l'elevata età dei conduttori delle imprese agricole, la frammentazione dell'offerta culturale e turistica, rappresentano dei freni rispetto al pieno manifestarsi delle potenzialità territoriali. Dal punto di vista orografico e antropologico l’area presenta diversificazioni nette fra le diverse valli fluviali che scavano profondi solchi nelle formazioni montuose attraversate. In poche decine di chilometri quadrati l’altitudine va dai 300 metri sul livello del mare della media valle del Trigno, ai 1730 metri di Monte Campo, la cima più alta di questo territorio, offrendo un panorama ricchissimo di biodiversità (valli fluviali, aree agricole di bassa e media collina, alta collina, altopiani oltre i mille metri, pascoli d’altura di notevolissima
qualità) e conseguenti profonde differenziazioni nei processi millenari della sua antropizzazione. La presenza di aree naturalistiche di pregio (due foreste presidio Unesco, decine di SIC, giardino di flora appenninica, due oasi WWF, due parchi fluviali, tre dei cinque grandi tratturi appenninici) e archeologiche (sito di Pietrabbondante) porta a individuare nel parco nazionale dei tratturi e nelle aree archeologiche e naturalistiche un possibile percorso unitario di sviluppo.
La presenza di attività produttive mature è trasversale e interessa settori diversi, dalla trasformazione dei prodotti agroalimentari, alla componentistica software alla medicina naturale, dalla ricettività del turismo salutistico ai settori tradizionali dell’artigianato come la lavorazione storica dell’acciaio. Emerge la capacità di resistenza da parte delle imprese che sono rimaste e non hanno delocalizzato: sono sul mercato e hanno una tenuta produttiva e occupazionale. La strategia punta sulla tutela del benessere dei residenti, permanenti o temporanei, garantendo i servizi di cittadinanza e sul favorire l’occupazione giovane presso le comunità locali.
L’Area Interna ha sviluppato un insieme complesso di interventi, strettamente connessi tra loro, e che intendono investire su: il potenziamento e miglioramento della didattica supportando una formazione integrativa che promuova presso gli studenti la conoscenza del territorio attraverso metodologie innovative e l’utilizzo della tecnologia; il supporto alla medicina di territorio attraverso l’attivazione della telemedicina e l’incremento della conoscenza dei pericoli delle malattie cardiovascolari presso la popolazione scolastica. Inoltre, l’Area ha deciso di investire anche nell’attivazione di centri diurni per cittadini particolarmente fragili; la riorganizzazione e potenziamento del TPL locale a supporto della mobilità dei lavoratori (anche verso altre Regioni limitrofe) e di una maggiore raggiungibilità dei servizi; il potenziamento della mobilità lenta per migliorare l’accessibilità e il collegamento a circuiti esistenti e la creazione del servizio di taxi sociale; la formazione alle imprese agricole e il potenziamento dei servizi nei villaggi rurali; un sistema di incentivi a favore dell’autoimpiego e della nascita di progetti di sperimentazione sociale (cooperative di comunità); una maggiore capacità della PA locale di fornire servizi ai cittadini grazie all’implementazione di sistemi informativi territoriali e all’efficientamento energetico di edifici ad alto valore sociale per favorirne la fruibilità e trasformazione in punti di aggregazione; una migliore fruizione e gestione delle aree protette e dei luoghi della cultura attraverso il potenziamento della loro accessibilità e l’incremento dei servizi collegati. Oltre agli interventi su specifici attrattori è previsto il finanziamento di azioni volte a creare un sistema locale di organizzazione turistica per attivare strumenti di rete che integrino pubblico e privato.
Il valore complessivo delle risorse messe a disposizione è pari a 10.915.260,52 euro.