Ambiente, salute e welfare per l'area interna del Fortore
È la "cura" - del territorio e della persona - il filo rosso della Strategia elaborata dai 12 Comuni dell'area interna del Fortore, in Molise. Tra Campolieto, Cercemaggiore, Gambatesa, Gildone, Jelsi, Macchia Valfortore, Monacilioni, Pietracatella, Riccia, Sant’Elia a Pianisi, Toro e Tufara oggi vivono poco più di 22.500 abitanti, oltre un quarto in meno rispetto al 1971.
La popolazione è diffusa in insediamenti piuttosto frammentati: il basso livello di antropizzazione è uno dei pregi fondamentali del Fortore, le cui caratteristiche naturali ben conservate, alternate con aree agricole, ne fanno un’area dalle elevate qualità paesaggistico-ambientali. Quasi il 27 per cento della popolazione ha oltre 65 anni, e questo elemento è evidente anche nel settore agricolo, che rappresenta comunque il 15 per cento dell'occupazione nell'area: nonostante una forte vocazione (la percentuale di SAU è del 49,9% sulla superficie totale del territorio), la percentuale dei conduttori sotto i 39 anni è diminuita del 47% tra il 1971 e il 2011.
Tra gli elementi di forza che l’area del Fortore ha avuto modo di sperimentare (con fondi del POR FESR 2007-2013) c'è il progetto del "Borgo del Benessere", un intervento di recupero edilizio, abitativo e “culturale” nel Comune di Riccia: esso ha costituito un riferimento per il modello che si intende perseguire attraverso la costruzione di una Strategia comune per l’intera area, perché disegna una vocazione territoriale alla Silver Economy, cioè un’economia dedicata agli anziani.
La Salute è l'ambito principale degli interventi presenti in Strategia, e copre il 41% delle risorse. Tra gli interventi previsti vi sono il mantenimento del capillare servizio di farmacia, che in tutta l’area andranno ad erogare una serie di attività di prima assistenza, l’implementazione di un servizio di "infermieri di comunità", la creazione di un presidio territoriale di assistenza sanitaria che aiuti le persone non autosufficienti e anziane, la sperimentazione di un servizio di teleassistenza/telemonitoraggio all’interno del Borgo del Benessere di Riccia e - infine - un ambulatorio materno infantile per ragazze madri e per le persone più fragili e bisognose. In linea generale, gli interventi sono previsti per tutta quella fascia della popolazione che necessita di periodi di riabilitazione e/o assistenza continua, al fine di ridurre il tasso di ospedalizzazione e garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria.
La valorizzazione del territorio passa per la creazione dell'Ecomuseo della Valle del Fortore, che sarebbe il primo del Molise: l’intervento prevede il recupero e l’allestimento di edifici con particolare importanza storico-culturale e la promozione di attività laboratoriali per il trasferimento di competenze nella realizzazione di manufatti artigianali. Tra gli obiettivi specifici, l’intervento punta ad ampliare ed enfatizzare la capacità di attrazione dell’area interna, facendo leva sulla rete di attrattori presenti nell’area (siti archeologici, musei delle tradizioni, siti a valenza turistico ricreativa, sorgenti, siti Natura 2000, lago di Occhito). All'Ecomuseo si accompagna la previsione di attività di agricoltura sociale rivolte in particolare agli anziani over 70 e all'inserimento sociale e lavorativo di persone con disabilità e dei migranti, sulla scorta delle attività sperimentali di orto-terapia realizzate nel Comune di Gambatesa.
A questi interventi principali, se ne affiancano altri che mirano ad offrire una “cassetta degli attrezzi” di supporto allo sviluppo. Prevede, tra l'altro, la creazione di un sistema informativo territoriale a supporto della gestione del territorio per la realizzazione di interventi di protezione civile, la promozione dell’innovazione per aziende del settore ricettivo e "Officine d'impresa", un intervento volto a tradurre le valenze del territorio in idee imprenditoriali, per giovani e nuovi residenti.