Il legame con il territorio e con le sue peculiarità ambientali e storico-culturali, con il patrimonio artistico e con i prodotti della tradizione gastronomica
La qualità del paesaggio dell’Alta Valmarecchia è la risorsa da cui la strategia d’area approvata intende innescare un processo di crescita sostenibile, prefigurando una visione di sviluppo autonomo della vallata, distinta dal modello che ha caratterizzato i comuni costieri. Un territorio che vuole crescere, divenire più riconoscibile e attrattivo per turisti e investitori; in definitiva, un territorio più competitivo. “Paesaggio”, inteso come ambiente e natura, quindi, come luogo da “vivere”, trasformato dall’uomo e attraversato dalle sue relazioni; paesaggio come cartina di tornasole di qualità ambientale, creatività umana, densità di relazioni tra persone e comunità, tra presente, passato e futuro. Così, la strategia diviene lo strumento operativo per creare valore sulla cultura del territorio, la cui qualità deve essere tradotta in vantaggio competitivo, per far crescere peso e dimensione economica delle piccole produzioni locali (i grani antichi, le carni) e dei loro produttori artigiani, tradizionalmente in difficoltà di fronte alla necessità di raggiungere i mercati ed esserne, quindi, conosciuti.
I sette comuni dell’Alta Valle (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello) costituiscono l’area progetto e, insieme ai comuni dell’area strategia (Santarcangelo di Romagna, Verucchio e Poggio Torriana) formano l’Unione di Comuni Valmarecchia.
Si tratta di una realtà caratterizzata da piccole comunità, fra le quali la sola Novafeltria supera i 5.000 abitanti, mentre 3 comuni (Talamello, Maiolo e Casteldelci) hanno una dimensione demografica intorno o inferiore ai 1.000 abitanti (inferiore ai 500, nel caso di Casteldelci). Novafeltria costituisce il baricentro dell’Alta Valle, raccordo con tutti gli altri comuni e con il tratto inferiore della vallata e polo principale, sul quale convergono i servizi di maggior rilievo.
Istituzioni e attori sociali della vallata saranno impegnati a creare un contesto organizzativo favorevole alla crescita, rafforzando le vocazioni produttive, rispettando le risorse, accrescendo la capacità di utilizzare la conoscenza sedimentata nel contesto locale. Da una progettazione partecipata, svolta insieme al partenariato
locale, sono state disegnate azioni che abbracciano la rete dei beni culturali e naturalistici, il paesaggio rurale e l’agricoltura; a queste si affiancano azioni sui servizi essenziali (sociosanitari: telemedicina e teleassistenza, infermieri di comunità, Casa della Salute a media complessità assistenziale, uno sportello sperimentale di accoglienza e orientamento, riqualificazione di strutture per l’accoglienza di anziani e persone in situazioni di disagio; istruzione: sviluppo di competenze professionali, rafforzamento delle dotazioni di laboratori polifunzionali, un Fab-Lab dotato di tecnologie innovative, azioni educativo-formative, dirette agli studenti; mobilità: servizi di trasporto a chiamata, nuovi mezzi per i servizi di trasporto sociale, il completamento del sistema ciclopedonale, una bretella di collegamento con la strada statale). Infine, la banda ultralarga permetterà di adeguare le condizioni operative dei soggetti locali alle esigenze emergenti. La proposta di Geoparco, da candidare alla rete UNESCO, costituisce un salto di qualità verso un’organizzazione più integrata delle risorse paesaggistiche e culturali della vallata, su cui innestare un sistema d’offerta unitario e mirato a creare valore, a partire dalle sue peculiarità distintive. Una cooperazione più organica fra tutti gli attori, l’impegno a “fare rete”, internamente ed esternamente al sistema locale, punta ad assicurare un’adeguata diversificazione economica e a creare un sistema più competitivo. Per raggiungere un tale obiettivo serve cooperare con i forti sistemi “confinanti” (Rimini e la Costa e l’area del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi) creando sinergie che rafforzino l’attrattività, amplino i mercati di riferimento, intercettino i flussi (persone, investimenti), da cui oggi la Valmarecchia è solamente sfiorata.