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Appennino Piacentino-Parmense

L'Appennino piacentino-parmense? È smart

La Strategia dell'area interna dell'Appennino piacentino-parmense pone l'attenzione sul tema dell'adattamento intelligente, ovvero dell'esigenza di applicare nuove idee per cambiare gli schemi d’azione e superare le criticità che vive il territorio.
L’Area Interna Appennino Piacentino Parmense è composta da un’area progetto di 12 comuni e da un’area strategia di ulteriori 16 comuni. La popolazione residente nell’Area Progetto è di 21.990 unità.

Un terzo degli abitanti, al censimento del 2011, risultava over 65. L’urbanizzazione ha carattere diffuso e frammentato: nei 12 comuni ci sono 278 frazioni con meno di venti abitanti, 119 frazioni con una popolazione compresa tra i 20 e i 100 abitanti e 11 frazioni con una popolazione superiore ai 100 abitanti.
Tra i problemi principali dell'area ci sono il continuo declino demografico (dal 1951 al 2016 -64%), il forte invecchiamento della popolazione, la rarefazione delle presenze più giovani, con indebolimento dei servizi scolastici, difficoltà logistiche legate alla presenza di quattro vallate comunicanti solo allo sbocco della Pianura Padana: quest'ultimo elemento ha un forte impatto in termini di isolamento, dispersione e difficoltà di trasferimento interno.
Tra le azioni previste per affrontare i problemi e trovare soluzioni vi sono l’introduzione della figura dell’infermiere di comunità, che avrà funzioni di informazione e orientamento dell’utenza - in particolare anziani e pazienti con cronicità - nel relazionarsi col sistema dei servizi territoriali, e un servizio di baby caring: per la fascia 0-3 anni, l’intervento prevede di diffondere a tutti i comuni interessati l’esperienza già sperimentata con successo dal comune di Bardi, che consiste nella possibilità di affidare il bambino in custodia per qualche ora presso una scuola materna, mentre l’accompagnatore (il genitore o il nonno) provvede ai suoi impegni; per la fascia 3-13 anni, l’intervento si configura come istituzione di un servizio integrativo pomeridiano (dalle materne alla secondaria di primo grado) con attività di assistenza allo studio e svolgimento dei compiti, attività sportive ed espressive, organizzato in modo flessibile in relazione alle esigenze di ciascun Comune (concentrazione delle ore aggiuntive in alcuni pomeriggi, attività laboratoriali, e così via). Per assicurare pari opportunità alle classi meno numerose e alle pluriclassi (40), verrà seguita la metodologia didattica degli Ambienti di Apprendimento Allargati per le scuole isolate e le pluriclassi in attuazione del “Manifesto per le piccole scuole”. Nascerà, invece, un Polo tecnico-professionale dedicato all’agro-ambiente, allo sviluppo rurale e ai “mestieri della montagna”, per il rafforzamento e la diffusione di competenze teoriche e pratiche mirate ai bisogni e ai potenziali del contesto territoriale locale.
Per quanto riguarda la mobilità, la SNAI aiuterà a migliorare l’efficienza dei Servizi flessibili di trasporto (già presenti nell'area) attraverso una più profonda conoscenza della domanda e dell’offerta di trasporto. Il vecchio modello del "turismo climatico" verrà sostituito da un nuovo modello di turismo slow. In particolare s'immagino due prodotti. Il primo è "Viaggio nella Storia: circuito storico-archeologico dell’Appennino Piacentino", il secondo è "Percorsi in Appennino".
La Regione Emilia-Romagna ha inoltre stanziato risorse per l'arrivo della banda larga, che ridurrà l'isolamento delle comunità locali e garantirà la fruizione dei servizi essenziali: dalle sperimentazioni di scuola digitale alla telemedicina, oggetto di pianificazione regionale.
I Comuni dell'area hanno scelto di rafforzare il presidio associato di Protezione Civile, per affrontare al meglio i problemi legati al rischio idrogeologico (nel 2011 un’alluvione ha causato due vittime): uno degli interventi prevede così di dotare l'area di un coordinamento di area vasta, sovra-provinciale e coordinato con il livello regionale, con acquisizione di strumentazione ed equipaggiamento (mezzi di trasporto, gruppi elettrogeni, motopompe, fari da campo, motoseghe, equipaggiamento per la popolazione sfollata).
Il valore complessivo degli interventi previsti dalla Strategia è pari a 14,98 milioni di euro.

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