Esplora contenuti correlati

Alto Maceratese

Il 30 aprile 2019 è stata approvata la Strategia dell’area interna “Alto Maceratese”, che interessa un ambito di
17 Comuni nella parte sud-occidentale della provincia di Macerata. Il territorio dell’area comprendeva inizialmente 19 comuni della Provincia di Macerata: Cessapalombo, Fiordimonte, Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana, Serravalle di Chienti (comuni "cintura" secondo classificazione DPS) – Acquacanina, Fiastra, Gualdo, Monte Cavallo, Penna San Giovanni, San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano, Visso (comuni "intermedi" secondo classificazione DPS) - Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Monte San Martino e Ussita (comuni "periferici" secondo classificazione DPS). A partire dal 1° gennaio 2017, i comuni sono 17, a seguito di variazioni degli assetti istituzionali: il comune di Acquacanina è confluito in quello di Fiastra e i comuni di Fiordimonte e Pievebovigliana si sono fusi, dando vita al nuovo comune di Valfornace. Tutti i comuni dell’area appartengono al cratere sismico del terremoto del 2016 e seguenti e da questo sono stati gravemente danneggiati. Ai fini della ripresa di questi territori e del contrasto al progressivo processo di desertificazione in atto, è necessario valorizzare le specificità di questo territorio e gli elementi positivi che stavano, seppur lievemente, riportando trend di sviluppo nell’area.
La strategia fa leva su azioni volte a riconoscere e valorizzare un'identità d'area legata ai temi del benessere, della qualità della vita, del rapporto natura-cultura, dell’innovazione dei saperi tradizionali e dell’integrazione tra filiere produttive legate alle risorse locali, elementi essenziali su cui costruire un processo di controversione delle gravi tendenze negative in atto. I due macro-obiettivi per l’area sono:
1. Incrementare il valore turistico e produttivo dell’area, attraverso:

  • la valorizzazione degli itinerari paesaggistico-ambientali, ad oggi fruibili nella quasi totalità, e la riorganizzazione dei sistemi di fruizione naturalistica, da integrare con la rete dei beni culturali presenti nell’area, ad oggi non fruibili a causa del sisma, ma che possono diventare elemento di attrazione, informazione e conoscenza come “cantieri aperti di ricostruzione;
  • la valorizzazione delle piccole imprese impegnate nei settori manifatturieri, agro-silvo-pastorali, nella zootecnia e nell’enogastronomia, supportandole nel rilancio aziendale post-sisma, costituendo filiere economico-produttive locali e promuovendo “panieri” di prodotti evocativi della territorialità delle produzioni e della loro qualità.

2. Qualificare e capillarizzare i servizi di base per la popolazione residente, attraverso:

  • l’efficientamento dei servizi per la cittadinanza e per la gestione territoriale, attraverso la costituzione di un Ufficio Comune al servizio di tutti i comuni interessati, in grado di programmare, in modo integrato, le azioni e gli interventi su tutto il territorio dell’area;
  • il miglioramento e l’innovazione del sistema scolastico locale, attraverso il potenziamento della dotazione tecnologica, innovativa e sperimentale, in relazione alle risorse locali e alle vocazioni dell’area;
  • il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei sistemi di trasporto interni all’area, migliorando i sistemi di accesso e fruizione e definendo nodi strategici di intersezione tra il sistema delle percorrenze lente interne all’area (itinerari, sentieri, strade minori, ecc..) e i grandi sistemi delle percorrenze veloci di connessione con l’esterno (Autostrade, Quadrilatero, SS78, ecc.);
  • la capillarizzazione del sistema sanitario-assistenziale, attraverso l’aumento dei servizi di domiciliarità, la riduzione dei tempi di intervento in caso di emergenza e un sistema di medicina territoriale diffuso costituito da presidi sanitari di piccole dimensioni ma altamente innovativi.

Le risorse che saranno investite nell’ambito della Strategia sono pari a 8.531.940,00 euro.

Torna all'inizio del contenuto