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Appennino Basso Pesarese e Anconetano

L’area interna “Appennino Basso Pesarese e Anconetano” include nove Comuni per complessivi 34.000 abitanti, di cui sei associati nell’Unione Montana Catria Nerone (con sede a Cagli), soggetto chiave nella elaborazione della Strategia. L’area si estende a ridosso del crinale al confine con l’Umbria, nel quadrante compreso tra le città
di Urbino, Fabriano, Gubbio e Città di Castello. Il territorio è policentrico, con numerose frazioni, borghi, castelli e una diffusa presenza di beni culturali. L’economia si regge sulle produzioni agroalimentari, il manifatturiero e il turismo. Dal 2008 ha inciso la crisi dell’industria. L’agroalimentare e il turismo stanno crescendo in forme sempre più intrecciate, assieme alla valorizzazione del paesaggio, dei castelli e dei borghi. Le comunità integrano 3.600 immigrati: 300 stranieri dal Nord Europa sono nuovi residenti attratti dalla qualità della vita. Il sensibile invecchiamento della popolazione richiede di adeguare e innovare il sistema dei servizi a supporto delle famiglie.
La strategia consiste nel creare una rete di ospitalità di nuova concezione che integri ricettività, cultura ed educazione, fruizione dell’ambiente e del paesaggio, prodotti agroalimentari, welfare e mobilità leggera, servizi
digitali, e spinga per l’espansione di un’economia di servizi strettamente intrecciata alla qualità dei luoghi, alla
vocazione residenziale e turistica del territorio policentrico. La rete, denominata “Asili d’Appennino - Le dimore delle Creatività nelle Alte Marche”, si fonda sulla stretta collaborazione istituzionale alla scala dei 9 comuni, e il coinvolgimento dei poli urbani esterni funzionalmente collegati, a partire da Urbino, Fabriano e Gubbio. Il sistema degli Asili è immaginato per dare rilievo a una varietà di possibili viatici progettuali culturali ed educativi, turistici ed economici, paesistici e dedicati alla cura e al benessere della persona. Gli Asili rappresentano il superamento del municipalismo e della frammentazione, un unicum organico capace di generare un territorio-asilo che si vuole far funzionare nel tempo, per produrre competenze e capacità volte a valorizzare il patrimonio diffuso ambientale, culturale, agroalimentare e ricettivo. A partire da queste scelte, si dispongono, funzionalmente collegate, le altre scelte: ambiente, sostegno alla famiglia, residenzialità e qualità della vita, digital divide, mobilità. La rete degli Asili d’Appennino comprende cinque tipologie principali:

  • A1 Cultura, arti e creatività
  • A2 Istruzione, formazione e innovazione
  • A3 Cura e benessere
  • A4 Turistico e dell’accoglienza
  • A5 Agricoltura e paesaggio (ambiente).

I servizi di cittadinanza – istruzione, welfare, mobilità, digitale – sono parte integrante del disegno, a supporto
della residenza e del godimento delle risorse locali. I motori dell’attuazione della strategia sono i Comuni e le numerose agenzie culturali del territorio: le tante associazioni o imprese che si occupano di ambiente, cultura materiale e paesaggio, prodotti tipici e di qualità, storia locale e tradizioni. Le loro risorse umane organizzate esprimono un potenziale rilevante a supporto e stimolo della iniziativa del pubblico.

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