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Nord-Est Umbria

È arrivata l'approvazione per la Strategia dell'area interna del Nord-est dell'Umbria. Nel quadro nazionale, essa rappresenta un esempio, dato un contesto singolare: l'Area progetto, che è costituita dai seguenti 7 comuni di Pietralunga, Montone, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Nocera Umbra e Valfabbrica (con una popolazione di 18.493 abitanti e una superficie di 572 Km2), è strettamente connessa all'Area Strategia, di cui fanno parte anche i Comuni "polo" di Gubbio, Fossato di Vico e Gualdo Tadino (che portano la popolazione complessiva dell'area ad oltre 64 mila unità). Nella definizione della Strategia d'area, infatti, l’armatura territoriale - quella costituita da polarità strutturate e nuclei di minori dimensioni - è stata interpretata come un modello "a grappolo", a cui si applica un principio di sussidiarietà: questo fa sì che i tre Comuni "polo", in ragione della quantità e del livello dei servizi alla cittadinanza che già possiedono (in particolare per quanto riguarda quelli legati alla salute e all'istruzione), svolgano un ruolo di volano e interagiscano come centri di erogazione e aggregazione di servizi per gli altri comuni.
Gli interventi finanziati nell'ambito della Strategia Nazionale Aree Interne hanno un valore complessivo di 11,9 milioni di euro. La maggior parte delle risorse si concentrano su due ambiti. 2,4 milioni di euro sono stanziati per il miglioramento del Trasporto Pubblico Locale, perché l’area vuole garantire a chi vive nei comuni periferici una maggiore fruibilità dei servizi di cittadinanza (istruzione e sanità). La razionalizzazione del trasporto locale si realizza anche attraverso la costruzione di poli di scambio intermodale, a Gubbio (centro nevralgico dell'area interna) e presso le stazioni di Gualdo Tadino e Fossato di Vico, le "porte" dell'area lungo la direttrice ferroviaria nazionale Roma-Ancona. Il secondo è la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, considerato fondamentale per il rafforzamento dello sviluppo locale. L'area ha scelto di puntare sulla creazione di posti di lavoro connessi alle risorse del territorio e ai saperi tradizionali, innovati dagli strumenti digitali (prevedendo anche una congruente formazione del capitale umano). Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, la capacità attrattiva dell’area si basa su due “patrimoni”: da una parte c'è quello dei beni culturali, che conta 12 luoghi della cultura statali e non statali che realizzano circa 185.000 visitatori, a cui si associa la presenza di manifestazioni religiose tra cui la Festa dei Ceri, una delle tradizioni popolari più antiche in Italia; dall'altra, c'è una ricchezza di beni ambientali, dal Parco del Monte Cucco con le sue Grotte, alle acque minerali, ai 21 Siti di Interesse Comunitario della Rete Natura 2000, che interessa in modo diffuso tutti i Comuni dell’area. Sei milioni di euro, sono dunque
destinati alla valorizzazione degli attrattori ambientali, dei percorsi storici e naturalistici e agli interventi sul patrimonio culturale, storico e museale dell’area. Da segnalare anche due azioni legate all'istruzione. La prima (530 mila euro di spesa, finanziamento ex legge di Stabilità) riguarda la riorganizzazione dei servizi scolastici anche sulla base del rischio sismico, con la realizzazione di verifiche sugli edifici e la pianificazione di eventuali interventi; la seconda (230 mila euro) prevede la creazione di “Laboratori di Eccellenza” negli istituti scolastici superiori dell’area interna, con interventi legati all'alternanza scuola-lavoro, alle start up d’impresa e alla formazione
permanente.

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