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Sila e pre Sila

Il “motto” individuato dall’Area (sostenibilità, qualità e identità per la rigenerazione delle terre jonico silane) esprime il passaggio da una debole coscienza di luogo a una riscoperta del patrimonio territoriale, rappresentato da un insieme di elementi che si possono collocare su tre linee principali costituenti il risultato della rilettura del territorio, la sintesi delle vocazioni originarie e la base della strategia di sviluppo: la persistenza di buone dotazioni maturali, l’organizzazione del territorio ai fini dell’attività agricola, la maglia dell’insediamento umano che valorizza i borghi come antidoto allo “spaesamento” e alla fragilità dell’area. La strategia di area prevede interventi per un ammontare complessivo di circa 13,3 milioni di euro a valere su risorse nazionali e regionali (FESR, FEASR e FSE) ed è riferita ad un territorio composto da 19 Comuni (tutti classificati come periferici ed ultra periferici), con una popolazione di circa 26.000 abitanti. Nell’ultimo mezzo secolo (1971-2018) l’Area ha subito un forte spopolamento, con perdita del 45% dei residenti con punte superiori al 67% per alcuni comuni. La strategia di area è finalizzata alla creazione di un Distretto del cibo, elemento intorno a cui ruotano tutte le proposte progettuali, e anche la definizione di una nuova governance locale. Il Distretto del cibo è inteso come un’area geografica dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo. L’obiettivo è la messa in rete di risorse naturali, produttive e culturali, valorizzate da politiche locali orientate alla salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità, delle tradizioni e dei saperi del territorio.
In questa logica, si inseriscono anche gli interventi in ambito Istruzione, tra i quali è prevista un’azione per la formazione alle vocazioni territoriali e alle specializzazioni produttive, attraverso laboratori territoriali. Anche l’ambito Mobilità contribuisce all’obiettivo strategico, ad esempio, prevedendo investimenti nella cd. mobilità lenta. L’ambito strategico che raccoglie più risorse (circa 4 milioni di euro) è poi quello della Salute, con un intervento ingente per l’implementazione della medicina territoriale nei Comuni dell’area.

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