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Comelico

L’area del Comelico è situata nella estremità più settentrionale del Veneto e della provincia di Belluno. L’ambito è costituito da 5 Comuni, tutti classificati come "aree interne". Sono Comelico Superiore, Danta di Cadore, San
Nicolò di Comelico, San Pietro di Cadore e Santo Stefano di Cadore. Il territorio è interamente alpino: l’altitudine media varia da un minimo di 830 metri s.l.m. del bacino del Piave, nel Comune di Santo Stefano di Cadore, a un massimo di metri 3.092 s.l.m. del Monte Popera, nel Comune di Comelico Superiore. Più dei due terzi del territorio sono compresi tra i 1.000 e i 2.000 metri, e presentano una forte fragilità sotto il profilo idrogeologico: più dell’80% è dichiarata a rischio. Circa il 60,0% del territorio è infatti coperto da superfici a bosco, il 22,0% da prati e pascoli. La popolazione complessiva è di appena 7.340 persone, con una densità di 25,7 ab/kmq. Tra il 1992 e il 2017 il numero dei residenti è calato del 17,5%. In particolare, il numero di coloro che hanno tra i 17 e il 34 anni è sceso di oltre il cinquanta per cento. La Superficie Agricola Utilizzata (SAU) s'è ridotta del 38,6% dal 1982, e l'agricoltura "occupa" appena il 12,8% della superficie totale dell’area. Il tessuto economico del Comelico risente anche della profonda crisi del settore dell’occhialeria, verificatasi soprattutto nel corso del primo decennio del 2000.
I problemi nell'accesso ai servizi essenziali identificati dall'area sono molti. Elenchiamo, tra gli altri, la difficoltà
di garantire annualmente il numero minimo di studenti nelle classi, l'alto turn over degli insegnanti, una rete viaria
poco sicura e un TPL discontinuo, la difficile accessibilità ai servizi ospedalieri specialistici (dovuta alle elevate
distanze), la mancanza di un poliambulatorio. Per quanto riguarda lo sviluppo locale, lo scarso numero di aziende
agricole e la difficoltà ad esprimere una vocazione turistica ben definita. Esistono però anche potenzialità, messe al centro della progettualità dell'area, per fare del Comelico la "valle dello star bene". La recente tendenza al ritorno alla terra da parte dei giovani, una rete attiva di volontariato che garantisce il servizio di emergenza urgenza e di trasporto quotidiano verso gli ospedali, la qualità dell’offerta formativa secondaria di II° grado.
Sono otto le linee intorno alle quali si sviluppano le azioni della Strategia d'area: potenziamento dell'offerta scolastica; sostegno alla formazione continua con l’attivazione di un ITS “Tecnico superiore per il design e il
restauro del legno antico”; riposizionamento competitivo della destinazione turistica; attivazione della filiera corta
del legno; sostegno alla multifunzionalità delle aziende agricole e all'accesso alla terra; potenziamento dei servizi
di TPL (incluso il potenziamento della mobilità transregionale e di collegamento con i poli urbani esterni all’area);
miglioramento dei servizi sociosanitari; governance ed attuazione della Strategia.
Il totale dei finanziamenti stanziati è pari a 9,4 milioni di euro (cui potrebbero aggiungersi circa 4 milioni di euro di risorse private, dal cofinanziamento dei potenziali beneficiari dei bandi). Gli interventi più significativi riguardano la realizzazione di un servizio educativo per l’infanzia, l'intervento per un riposizionamento competitivo degli esercizi ricettivi e la realizzazione del nuovo distretto sociosanitario, per garantire un potenziamento dei servizi specialistici nel Comelico.

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