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Contratto Di Foce Delta del Po

L'acqua è l'elemento chiave nella Strategia dell’Area Interna Contratto di Foce Delta del Po, in Veneto. L’area corrisponde all’ambito territoriale amministrato da 7 Comuni (Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po), si affaccia sul mare Adriatico ed è attraversata dai tratti terminali dei fiumi Adige, Fissero, Tartaro, Canalbianco, Po di Levante e Po. L’area interna ha un’estensione di 683 chilometri quadrati, con circa 48.760 abitanti residenti. Qui s'intrecciano acque interne (rami terminali dei fiumi e rete idraulica minore o “rete di bonifica”), acque di transizione (valli da pesca e aree lagunari) e acque marino costiere (litorale mare Adriatico): l’area progetto è caratterizzata da una profonda fragilità dovuta al particolare assetto idrogeologico. La condizione naturale comporta problematiche che riguardano sia i servizi essenziali (la fitta rete idraulica e la presenza di vaste aree umide aumenta la lontananza e comporta tempi lunghi di percorrenza e limiti nell’accessibilità che gravano su sanità e istruzione), sia gli assi prioritari dello sviluppo locale (agricoltura, pesca e turismo) che dipendono dalla qualità e quantità di acqua presente. Per quanto riguarda l'agricoltura, l'area interna sconta la mancanza di ricambio generazionale e una generale “fuga dei giovani” (-55% dei conduttori agricoli con meno di 39 anni), alti costi di gestione e manutenzione del territorio.
Misurarsi con la risorsa idrica è perciò la grande sfida di sostenibilità e resilienza dell’area progetto, in grado di proiettarla al 2030. La sfida di sostenibilità dell’area trova riferimento nell’Agenda 2030 e nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) promossi dall’ONU. Tali obiettivi, nella definizione della Strategia d’Area, sono stati
recepiti ed interpretati nei 25 interventi proposti, raggruppati e ricondotti ai risultati attesi di ogni intervento e ai
relativi indicatori. La Strategia d'area garantisce ai 7 Comuni risorse complessive pari a 9.319.000 euro, cui vanno aggiunti circa 6 milioni di cofinanziamento con risorse private.
Sono sei gli ambiti di riferimento individuati dalla compagine locale: Salute, Scuola, Mobilità, Agricoltura, Pesca e Acquacoltura, Ambiente, Paesaggio, Turismo e Cultura. Per ognuno, c'è un intervento bandiera: per la Salute, la riorganizzazione strutturata ed integrata del percorso ospedale territorio, con stabilizzazione del servizio territoriale soprattutto per le categorie più fragili; per la Scuola, la realizzazione del Campus diffuso “Albero blu” (riorganizzazione e innovazione nelle relazioni fra i diversi plessi scolastici, rispetto a tematiche prioritarie come la risposta alla presenza di pluriclassi e rispetto a percorsi formativi e didattica innovativa calibrata sulle peculiarità territoriali e vocazione dell’area); sulla Mobilità, la riorganizzazione del TPL e la stesura del Piano integrato della mobilità intercomunale, con una pianificazione integrata e strategica della mobilità. Guardando allo sviluppo locale, in agricoltura la rigenerazione delle aree agricole, e investimenti dotazionali e infrastrutturali per il miglioramento delle prestazioni; per quanto riguarda pesca e acquacultura, supporto alla tutela, gestione e conservazione delle risorse biologiche e acquatiche nelle zone di pesca (rigenerazione del settore ittico e dell’acquacoltura secondo criteri di sostenibilità). Per quanto riguarda ambiente e turismo, si andrà a potenziare la governance in materia di turismo, verso una nuova dimensione organizzativa della destinazione dell’area progetto (riorganizzazione della destinazione turistica in termini di governance e di servizi).

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